necessario programmare acquisti ed interventi per evitare difficolt logistiche che non mancherannoRoma, 3 febbraio 2023 Il crollo del prezzo del gas riporta il costo dei concimi tradizionali ai livelli pre-guerra con una riduzione del 40% rispetto al 2022, ma necessario programmare acquisti ed interventi per evitare difficolt logistiche che certamente non mancheranno. quanto afferma CAI Consorzi Agrari dItalia sulla situazione nelle campagne italiane alla vigilia di uno dei periodi pi importanti dellanno, che si protrarr da fine febbraio fino a maggio, in cui gli agricoltori provvedono a concimare le colture per ottenere prodotti di grande qualit.Il prezzo dellurea, il fertilizzante pi utilizzato, oscilla tra 600 e 650 euro/tonnellata, in linea con i dati dellautunno 2021, ben distante da quota 1000 euro/ton raggiunta nei primi mesi del conflitto in Ucraina. Il nitrato ammonico, invece, passato in poche settimane da 900 a 700 euro/tonnellata, mentre i fosfatici si aggirano intorno alle 400 euro/tonnellata, in calo del 25%.Pi contenuti, invece, i cali sui prodotti a base di potassio che registrano una lieve oscillazione (-5%).Si tratta di una boccata dossigeno importante per le aziende agricole italiane alle prese con un caro energia che ha portato nel 2022 ad un aumento esorbitante dei costi.I tecnici di Consorzi Agrari dItalia, che quotidianamente lavorano accanto a oltre 200mila aziende agricole in tutto il Paese, consigliano di utilizzare prodotti a cessione controllata dellazoto per ottenere un risparmio del 25% circa di apporto di elementi nutritivi e per raggiungere anche gli obiettivi di sostenibilit che richiede lUnione Europea.Un ulteriore aiuto pu arrivare dai sistemi di agricoltura di precisione che permettono di massimizzare la concimazione e risparmiare il 20% sul dosaggio di prodotti tradizionali.Importante anche il contributo dei batteri azoto fissatori per rendere disponibile lazoto atmosferico e sfruttarlo per la nutrizione delle piante.A differenza dello scorso anno, quando nel pieno degli interventi si registr un deficit di fertilizzanti pari al 40% del fabbisogno nazionale, non sono previsti al momento particolari problemi di forniture.LItalia importa il 70% circa di concimi minerali (azotati, fosfatici, potassio), con lEgitto che da sola rappresenta poco meno del 50% delle importazioni, seguito da Algeria, Libia, Turchia, Marocco.